Steffen Terk : das Vermenschlichte tier / the humanized animal

19 Settembre - 31 Ottobre 2008

La lorenzelli arte è lieta di aprire la nuova stagione espositiva 2008/09 con una doppia personale di Steffen Terk, artista tedesco, per la prima volta in Italia e in contemporanea di Luciano Bartolini, a cui l a galleria rende omaggio esponendo in un'unica sala 5 lavori di grandi dimensioni. 

L'inaugurazione si terrà il giorno venerdì 19 settembre 2008 alle ore 18:00 in concomitanza con l'evento espositivo di Start. 

Nell'ambito della tre giorni di apertura della stagione espositiva milanese promossa dalle gallerie aderenti a Start Milano, la mostra sarà aperta anche sabato 20 settembre dalle 11:00 alle 22.00 e domenica 21 settembre dalle 11:00 alle 19:00. 

Steffen Terk, nato a Dresda nel 1950, è cresciuto nell'avverso clima culturale della DDR. Studia all'Accademia di Belle Arti e tra il 1971 e il 1976 prende parte all'esperienza del collettivo Lücke con A.R. Penck, Haral Gallasch e Wolfgang Opitz. E' in questa sua prima fase artistica che si delineano i caratteri della sua pittura: antiromantica e incentrata sullo studio della forma e del colore. Teorie e atteggiamenti che matura all'interno della gruppo della Lücke. Nel 1980 si trasferisce a Bonn dove espone in numerose gallerie e musei fra i quali: Grosse Düsseldorfer Kunstausstellung; Kunstmuseum Basel; Städel; Albertinum Dresden; Kunstverein Oberhausen; Sekretär Kunsthandel Frankfurt; Artsekretär Kunstraum di Bonn. 

In mostra saranno esposti 40 dipinti, olio su alluminio, di medie e grandi dimensioni, creati appositamente per la Lorenzelli Arte tra il 2007 e il 2008 e appartenenti ad un tema caro all'artista, quello della rappresentazione zoomorfa. Con la serie Animals for Lorenzelli Arte l'artista trasferisce su soggetti animali atteggiamenti e sentimenti tipici umani, in un “tentativo di ribaltamento del consueto meccanismo proiettivo dell‘uomo il quale vede gli animali come l'incarnazione dei proprio attributi morali o caratteriali. A dispetto dei titoli, in cui l'animale figura ancora come attributo di un soggetto umano – Jan Peter's Hyaena, Flynn's Wolf, Björn's Ram, Kerstin's Panther, Marie's Jellyfish e così via – in questi dipinti di Terk si avverta la volontà di restituire al regno animale una propria autonomia rappresentativa, scevra da implicazioni simboliche o allegoriche”. (Ivan Quaroni, dal catalogo della mostra).