Marco Gastini nasce a Torino il 30 gennaio 1938.  Già nel 1958 ha l'occasione di esporre un suo dipinto, Paesaggio, per il Premio San Fedele a Milano. 
 
Due anni dopo, nel 1960, si diploma in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Torino e sempre nello stesso anno vince il Premio Giovani Artisti della Città di Torino con il dipinto Colazione sulla spiaggia.  Del 1964 è la sua prima mostra personale, tenutasi alla Galleria Il Falò di Alba. 
Nel 1966 inizia la sua carriera di insegnante presso il Liceo Artistico che proseguirà senza interruzione fino al 1985. 

Nel 1968 tiene una mostra personale alla Galleria Il Punto di Torino e un'altra alla Galleria Pozzi di Novara. Le opere presentate hanno perso ogni residuo figurativo.  Nel 1969 espone alla Galleria Piattelli di Roma e al Salone Annunciata di Milano, dove comincia a sperimentare l'utilizzo di lastre e bacchette di plexiglas nelle sue opere. 

A questi periodi risalgono anche le prime fusioni in piombo e antimonio da collocare su parete, presentate anche nel 1970 alla mostra collettiva “Arte e Critica ‘70”, tenutasi presso la Galleria Civica di Modena. 

Nel 1971 partecipa ad una collettiva intitolata “L'azione concreta”, allestita a Villa Olmo a Como e nata dalla riflessione sul valore della pittura di artisti quali appunto Gastini, Giorgio Griffa, Maurizio Nannucci, Claudio Parmiggiani e il critico d'arte Paolo Fossati.  Nel 1972 espone insieme a Giorgio Griffa alla Galleria Fiori di Firenze e tiene una personale presso il Salone Annunciata a Milano.  L'anno seguente partecipa alle collettive “Volterra ‘73”, a Volterra; “Un futuro possibile”, Palazzo dei Diamanti, Ferrara; “Italy Two, Art Around ‘70”, Museum of the Philadelphia Civic Center, Philadelphia, e tiene mostre personali presso la Galleria Primo Piano di Roma e la Galerie Annemarie Verna di Zurigo.  Nel 1974 partecipa alla rassegna internazionale “Geplate Malerei”, Westfalischer Kunstverein, Münster, riproposta nello stesso anno alla Galleria Il Milione a Milano, ed espone le sue opere anche presso la Galerie m di Bochum e la Galleria Il Banco di Brescia. 

Nel 1975 tiene una personale alla Cirrus Gallery di Los Angeles, in occasione della quale presenta l'opera Muro, segmenti di linee orizzontali tracciati su una porzione di parete dipinta con pearl white, un pigmento che da quel momento verrà utilizzato da Gastini nelle sue opere. Sempre nel 1975 espone nuovamente al Salone Annunciata di Milano, dove ritornerà anche l'anno seguente in una mostra in coppia con Giuseppe Spagnulo.  Nel 1976 partecipa alla XXXVIII Biennale Internazionale di Arti Visive a Venezia e tiene una personale alla Galerie Annemarie Verna di Zurigo.  Nel 1977 espone alla John Weber Gallery di New York, dove tornerà ad esporre anche nel 1979, alla Galerie D+C Mueller-Roth di Stoccarda e alla Galleria Forma di Genova. Lo stesso anno prende parte anche alle seguenti collettive: “Arte in Italia 1960-1977”, Galleria d'Arte Moderna di Torino; “Andre, Flavin, Gastini, Judd, Mangold, Marden, Renouf, Ryman”, Young-Hoffman Gallery di Chicago; “Schijnbare Tegenstellingen Zestien Italiaanse Kunsternaars”, Museum Boymans-van Beuningen di Rotterdam. 
 
Nel 1978 allestisce mostre personali allo studio Carlo Grossetti di Milano, alla Galerie Walter Storms, München e al Multi Art Points, Amsterdam. Nello stesso anno esce Pantomima, il libro di Gastini, realizzato in cinquanta esemplari, in collaborazione con Franco Mello e Giorgio Persano, nel quale alcuni testi tratti dal libro La norma di Ugo Leonzio sono cancellati con pigmenti e trasformati in brani pittorici. Nel 1979 tiene mostre personali presso lo Studio G7 di Bologna e la Galerie Baronian di Bruxelles nelle quali cominciano ad essere utilizzati elementi prelevati dall'ambiente per la definizione dell'immagine pittorica. Nello stesso anno partecipa anche ad alcune collettive quali: “L'estetico e il selvaggio”, Galleria Civica, Modena, “Sistina società per arte”, Arte Fiera Bologna e “Pittura-Ambiente”, Palazzo Reale, Milano. 

Al 1980 risalgono le personali tenute presso il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, la Galerie Walter Storms di Villingen e la Galerie Annemarie Verna di Zurigo. L'anno seguente partecipa alle seguenti esposizioni collettive: “Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980”, Palazzo delle Esposizioni, Roma e “The choise of a choise”, Provincial Museum, Hasselt. È del 1982 la prima mostra antologica dedicata a Gastini, presentata alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco ed intitolata “L'ala della pittura – Flügel der Malerei”. Nello stesso anno partecipa alla XL Biennale Internazionale d'Arte di Venezia e ad alcune esposizioni collettive internazionali: “11 Italienische Künstler in München”, Künstlerwerkstätten, München; “Spelt from Sibyl's leaves: explorations in Italian art”, Power Gallery, Sidney e University Art Museum, Brisbane; “Art and Critics: a selection”, Marshall Field's, Chicago; “Arte italiana 1960-1982”, Hayward Gallery, London.  Nel 1983 tiene mostre personali alla Olson Gallery di Stoccolma, alla Galleria Civica di Modena, alla Galleria Ariete Grafica di Milano e alla Galerie D+C Mueller-Roth di Stoccarda, dove Gastini presenta l'opera Da le storie di Mombresto nella quale fanno la loro comparsa per la prima volta le ciarlate: travi di legno che si trovano nei sottotetti delle case di montagna, utilizzate dall'artista ancora verdi, in modo da assumere la conformazione delle pietre che devono sorreggere. 

Nel 1984 viene allestita una personale al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano e nello stesso anno un'altra mostra è tenuta presso lo Studio Carlo Grossetti di Milano. Nel 1985 partecipa alle seguenti collettive: “Italianische Kunst 1900-1980”, “Vom Zeichen 1960-1985”, entrambe presso il Frankfurter Kunstverein, Frankfurt/Main; “On language and ecstasy”, Alvar Aalto Museo, Jyväskylä, Pori Taidemuseo, Pori e Nayttelytila Galleri, Otso; “Il Museo Sperimentale di Torino arte italiana degli anni '60 nelle collezioni della Galleria d'Arte Moderna”, Castello di Rivoli, Rivoli; “Der Sprung Uber den graben”, Galerie D+C Mueller-Roth, Stuttgart. Nel 1986 tiene una personale alla Galerie Walter Storms, München, ed è ancora una volta a New York, alla John Weber Gallery, dove ritornerà anche nel 1988, 1989, 1990, 1994 e 1998. Nel 1987 partecipa ad esposizioni collettive quali “Confronto per opera”, Galleria Civica d'Arte Moderna, Bologna e “Italianische Zeichnungen 1945/1987, Disegno italiano del dopoguerra”, tenutasi presso il Frankfurter Kunstverein, Frankfurt, e alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Modena. 

Sempre nel 1987 è a Castel Burio, a Burio di Costiglione d'Asti, con una mostra personale dove presenta, all'esterno dell'edificio, Burio e La nave vichinga solca i filari, opera di dimensioni monumentali realizzata utilizzando le traverse delle rotaie dei treni. Nel 1988, in una personale presso la Galleria Oddi Baglioni di Roma, espone l'opera Un sogno ancora, dove viene utilizzato da Gastini per la prima volta un supporto semitrasparente di plexiglas alveolare. Nello stesso anno realizza Il sogno respira nell'aìre, un'installazione per Piazza Pecori a San Gimignano. Nel 1989 tiene esposizioni personali presso la Galerie Krista Mikkola di Helsinki, la Galleria Martano di Torino, la Barbara Kornblatt Gallery di Washington e il Museo de Arte Moderna di Rio de Janeiro. Nello stesso anno partecipa anche alle seguenti collettive: “Prospect”, Frankfurter Kunstverein, Frankfurt; “Apertura”, Villa delle Rose, galleria d'Arte Moderna, Bologna; “Hic sunt leones”, Ex Zoo comunale, Torino. Nel 1990 allestisce la mostra personale allo Studio G7 di Bologna e partecipa ad altre esposizioni come “Entretien, 4 generations d'artists italiens”, presso il Centre Albert Borchette di Bruxelles e “Temperamenti, dieci artisti italiani”, al Tramway Garage di Glasgow. 

Nel 1991 è alla Galerie Walter Storms, München, allo Studio La Città, Verona e alla Galleria Il Cenacolo, Trento, con esposizioni personali  Nel 1992 è alla Galleria Civica d'Arte Moderna, Villa delle Rose, Bologna, con una personale, mentre l'anno successivo è alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Trento, al Frankfurter Kunstverein di Francoforte e al Kunstverein St. Gallen di San Gallo, sempre con degli allestimenti personali. Nel 1994 espone alla Galleria Martano, al Fondo Rivetti per l'Arte, entrambe a Torino, e partecipa alla XXII Biennale di Scultura a Gubbio. Il 1994 è anche l'anno in cui esce il libro Una più del diavolo, che raccoglie poesie di Luigi Ballerini ed incisioni di Marco Gastini. 
 
Nel 1995 prende parte ad alcune collettive: “1:1 wandmalerei, 42 Künstlerwerkstatt Loteringerstr., München; “Aquattromani”, Palazzo Reale, Milano; “Starting with Fontana”, Patricia Faure Gallery, Los Angeles; “In Tielen, Gastini, Gitlin; Koliusis, Mohr, Reusch, arbeiten der Sammlung”, Stiftung fur Konkrete Kunst, Reutlingen. Nel 1996 tiene delle personali presso la Galerie Krief di Parigi, lo Studio G7 di Bologna e la Galleria Maura Cocchi di Parma, mentre l'anno successivo lo vedrà impegnato in una esposizione intitolata “Scommessa”, dislocata in luoghi diversi della città di Siena. Nel 1998 partecipa alla collettiva “Au rendez vous des amis, identità e opera” tenutasi al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e ad “Arte italiana, pittura aniconica”, presso la Galleria Civica d'Arte Moderna di Bologna. Nello stesso anno allestisce una mostra personale a Weimar, presso l'Orangerie im Schlopark Belvedere, dove presenta Partitura per otto tempi, opera composta da cinque ordini di elementi allineati sulla parete, con riquadri di stoffa e vetro dipinti ed elementi di metallo sporgenti. Nel 1999 partecipa a diverse esposizioni collettive: “Artisti all'opera”, Foyer del Teatro Regio, Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino; “Il libro d'artista in Italia 1969/1998”, Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino; “Le soglie della pittura, Francia-Italia 1968-1998”, Centro Espositivo Rocca Paolina, Perugia; “Proiezione 2000”, XIII Quadriennale, Roma; “München in Kunstlicht”, Liebfranenstrasse, München. 
 
Nel 2000 ritorna con una personale alla Galerie Walter Storms, München e alla Galleria Martano, Torino e partecipa all'esposizione “Immagini”, tenutasi presso la European Central Bank di Francoforte. L'anno seguente espone in mostre personali alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, alla Stadtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau di Monaco e alla Galleria Plurima di Udine, in coppia con Gilberto Zorio. Nel 2002 tiene una personale a Milano da Lorenzelli Arte. Nello stesso anno partecipa ad “Exempla 2, Arte italiana nella vicenda europea 1969-2000”, presso la Pinacoteca Civica ed altri siti della città di Teramo e a “Collezione permanente, nuove collezioni”, al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Nel 2003 espone alla Galleria Volume! Di Roma e prende parte ad alcune collettive: “Nove artisti sulla via del sale”, Torre medioevale, Murazzano, Castello degli Scarampi, Prunetto; “Alchimie del mito”, Borgo medioevale di Castelbasso; “Materica”, Galleria Otto, Bologna. L'anno successivo tiene delle personali alla Pinacoteca di Varallo Pombia, alla Galerie Walter Storms di Monaco e alla Galleria Disegno di Mantova.
 
Nel 2005 espone insieme a Paolo Icaro da Spirale Arte artecontemporanea a Milano. 
Marco Gastini scompare nel 2018, poco prima dell'apertura della sua ultima mostra personale presso Giorgio Persano, a Torino.