Migrazioni d'elementi, dedicata a Zoltan Kemeny (sala B e D), raccoglie 10 sculture a rilievo in ferro, rame e ottone (1957-1960) e circa 10 disegni a matita e carboncino di Zoltan Kemeny, realizzati tra il 1953 e il 1963.
Proprio i "rilievi", che lo resero celebre come vincitore del gran Premio della Scultura straniera alla Biennale di Venezia nel 1964, si presentano come sculture complesse, concepite "utilizzando ritagli, piccoli tubi, chiodi, lastre di rame, saldati insieme a formare agglomerati fitti fitti di piccoli elementi metallici, disposti in modo da creare ampie superfici di strutture seriali, di ritmi frenetici, con un effetto di antiche oreficerie gotiche" (M. Valsecchi, I rilievi di Kemeny, in "Il Giorno", Milano, 11 aprile 1972). Assemblaggi di elementi differenti quindi, architetture che restituiscono immagini complesse e vibrazioni plastiche; opere dove "i diversi colori dei metalli adoperati aiutavano questo effetto di preziosismo con una particolare concatenazione cromatica". Vibrations Excentriques 1959, Silence Optique 1960, Metal Parlant 1960, il rocambolesco composto di Cuboxcyronucleaire 1960, sono alcune delle strutturatissime sculture presenti in questa mostra.
Zoltan Kemeny : Migrazioni d'elementi
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