Lee Ufan : Anche il vuoto lavora

29 May - 5 July 1997

Giovedì 29 maggio 1997, Lorenzelli Arte presenterà per la seconda volta (la prima risale al 1991) una mostra personale di Lee Ufan intitolata: ”anche il vuoto lavora” 
L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 5 luglio 1997. 
Nelle sale della galleria saranno esposte circa una ventina di tele di grandi dimensioni, tutte dipinte tra il 1993 e il 1997. 

I miei lavori sono un cancello verso l'infinito, un passaggio per l'infinito svela l'artista in una breve raccolta di pensieri scritti raccolti in occasione della mostra. 
Dipingendo un punto su una tela bianca, un dipinto suscita uno spazio vitale infinito, ponendo un pannello d'acciaio tra una pietra irregolare e il genere umano, una scultura tenta di far da tramite tra il territorio della natura e quello dell'infinito. 
La mia problematica riguarda la relazione tra ciò che è dipinto e ciò che non è dipinto, tra ciò che è fatto e ciò che non è fatto. Io cerco di limitare la partecipazione dell'artista e di dare la parola alle parti intoccate (della tela, del ferro). L'uomo o l'artista partecipa come punto. Deve rinunciare all'idea di fare tutto. 

Con le sue radici,scrive Tommaso Trini, l'arte di Lee protende certamente lo spirito delle convenzioni estetiche dell'Oriente; ma con il suo continuo viaggiare tra l'Asia e l'Europa le estende all'interazione con quelle dell'Occidente... Oggi, sempre più visibile, un'opera importante sta circolando fra varie forme di vita e dell'essere più visibile, un'opera importante sta circolando fra varie forme di vita e dell'essere più che fra est ed ovest. Il lavoro del vuoto è una componente sempre più visibile della sua arte, ovunque la incontriamo.