Luciano Bartolini

Luciano Bartolini nasce a Fiesole il 23 luglio 1948. Durante la giovinezza non compie studi artistici, ma si dedica principalmente alla conoscenza e all'apprendimento delle lingue. 


Dal 1971 compie regolarmente viaggi in Oriente, visitando soprattutto l'India e il Nepal. Questi viaggi influenzeranno in modo significativo le sue opere. Tra il 1973 e il 1974 esegue i primi lavori utilizzando in modo particolare la carta da pacchi. Al 1974 risale la sua prima mostra personale tenutasi presso il Palazzo Comunale di Stia, vicino a Firenze, dove espone opere realizzate con la carta, leggere e pieghevoli. Lo stesso anno comincia la serie dei Kleenex, utilizzando carta da pacchi e fazzoletti Kleenex, opere spesso di grandi dimensioni. Sempre nel '74 la serie viene raccolta in un primo “libro d'artista” intitolato: Soft, dove i Kleenex vengono incollati su fondi di carta colorata. 


Nel 1975 tiene un'importante mostra personale alla Galleria Françoise Lambert di Milano. In questo periodo realizza inoltre le prime Cartepaglie, carte artigianali d'uso prevalentemente alimentare, alle quali applica, utilizzando colla Vinavil, strati di carte più leggere. Nel 1976 tiene una personale alla Galleria Ferranti di Roma, partecipa alla rassegna “I colori della pittura”, tenutasi presso l'I.I.L.A. di Roma, e ad “Acquisiscoes recentes” al Museu de Arte Contemporanea di Sao Paulo. Lo stesso anno pubblica anche il libro d'artista Traces


Nel 1977 tiene nuovamente una personale alla Galleria Françoise Lambert di Milano intitolata “Pensando all'Oriente”. Da questo momento in poi l'utilizzo dell'oro, da parte di Bartolini, diventa tipico e ricorrente nei suoi lavori. Ancora nel 1977 è invitato ad esporre alla XIV Bienal de Arte Contemporanea di São Paulo e partecipa alla collettiva “Bilder ohne Bilder”, tenutasi presso il Rheinisches Landesmuseum di Bonn. Nel 1977 realizza l'installazione The Pearl Mosque, che verrà poi presentata l'anno successivo in occasione della personale presso la Galleria Paul Maenz di Colonia, dove sarà esposta anche Volevo possedere quello spazio, un'altra installazione, ma ad angolo. Questo particolare tipo di installazione diverrà una tipica scelta di Bartolini nelle successive esposizioni. 


Nel 1978 tiene una personale alla Galleria Schema di Firenze e partecipa ad alcune collettive: “Le figure del tempo”, Galleria De' Foscherari, Bologna; “La metafisica del quotidiano”, Galleria d'Arte Moderna, Bologna; “Factura”, Palazzo Comunale, Acireale. Nel 1979 prende parte alle collettive: “Le stanze del gioco”, presso la Pinacoteca Comunale di Ravenna, “L'ombra”, mostra allestita alla Casa del Mantegna di Mantova e a “Printed Art”, tenutasi al MOMA di New York. Lo stesso anno tiene anche due personali: presso la Galleria Michèle Lachowsky di Bruxelles e al Centre d'Art Contemporain di Ginevra. 


Al 1980 è datato il ciclo di opere intitolato Asterione, basato sul criterio compositivo strutturato intorno a uno o più angoli trattati come “fuga” visiva e spirituale. Questo ciclo è esposto inizialmente alla Galleria ‘t Venster di Rotterdam, per poi essere presentato alla rassegna “I nuovi nuovi” alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, e ancora alla Biennale di Venezia, alla Biennale di Parigi e alla Holly Solomon Gallery di New York. Nel 1981 partecipa alle seguenti collettive: “Books by artists”, Art Metropole, Toronto; “Linee della ricerca artistica in Italia, 1960/1980”, Palazzo delle Esposizioni, Roma; “La memoria, l'inconscio”, Studio La Torre, Pistoia; “Enciclopedia”, Galleria Civica, Modena; “La qualità”, P.A.C., Ferrara; “Kunstlerbucher”, Frankfurter Kunstverein, Francoforte. Dello stesso anno sono anche le personali tenute alle gallerie Françoise Lambert di Milano, Walter Storms, Monaco e Ginevra Grigolo, Bologna. 

 

Nel 1982 partecipa ad “Art and Critics”, Marshall & Field, Chicago e ad “Arte Italiana 1960/82”, Hayward Gallery, Londra. Tiene anche alcune personali presso la A Gallery di Amsterdam, all'A. Space di Toronto e alla galleria Walter Storms di Villingen. Lo stesso anno pubblica il libro d'artista: Looking into the heart of light, the silenceNel 1983 vince una borsa di studio del DAAD di Berlino e si trasferisce nella capitale tedesca, dove rimarrà oltre un anno. Le opere realizzate in questo periodo sono caratterizzate da un'immediatezza espressiva che fino ad allora era rimasta contenuta. Il Simendron diventa la sigla decorativa più ricorrente nei suoi lavori, evocatrice di sonorità ed echi. 

 

Mostre personali si tengono alla Galerie Beatrix Wilhelm di Stoccarda, da Walter Storms a Monaco e alla Galleria Trisorio di Napoli. Lo stesso anno partecipa alle seguenti collettive: “Una generazione post-moderna”, Palazzo delle Esposizioni, Roma; “L'Informale in Italia”, Galleria Comunale d'Arte Moderna, Bologna; “Settimo Cielo”, Casa del Mantegna, Mantova; “Il sogno del Medioevo”, Palazzo Comunale, San Gimignano. 


Nel 1983 realizza il libro d'artista: Berlinear RagaDel 1984 sono la mostra antologica tenuta alla Nationalgalerie di Berlino, quella alla Sala d'Arme di Palazzo Vecchio a Firenze, a Milano, da Françoise Lambert. Partecipa inoltre alle collettive: “Der Traum des Orpheus”, alla Stadtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco; “Attraversamenti della nuova arte italiana”, Rocca Paolina, Perugia; “Una generazione post-moderna”, Civici Musei di Reggio Emilia. 


Nel 1985 tiene delle personali da André Emmerich, Zurigo, da Piero Cavellini a Brescia e da Beatrix Wilhelm a Stoccarda. Lo stesso anno prende parte alle collettive: “Nuovi argomenti”, PAC, Milano; “Confronto per opera”, Galleria d'Arte Moderna, Bologna; “In/Chartis”, Museo della Carta, Fabriano; “Anni Ottanta”, Galleria d'Arte Moderna, Bologna; Biennale der Zeichnung, Kunsthalle, Nurnberg; “Von Klang der Bilder”, Staatsgalerie, Stoccarda; “Livres d'artistes”, Centre Georges Pompidou, Parigi. 


Nel 1986 realizza un nuovo ciclo di lavori intitolato Komische Visionen . Queste opere verranno esposte alla Galerie Montenay di Parigi, alla Galleria Ginevra Grigolo di Bologna e allo Studio Pasquale Trisorio di Napoli. Un'ampia retrospettiva comprendente lavori dal 1974 alla metà degli anni '80 viene inoltre allestita a Villa La Rocca di San Gimignano. Dello stesso anno è anche la sua partecipazione alla Biennale des Friendes, Kunstverein, Amburgo, alla IX Quadriennale d'Arte , Palazzo delle Esposizioni, Roma, e ad “Artoday”, Maryland Institute, Baltimora. Nel 1987 tiene delle mostre personali da Piero Cavellini a Milano, da Valeria Belvedere, Milano, da Marianne Desom a Chicago e da Walter Storms, Monaco, e partecipa alla seguenti collettive: “Italienische Zeichnung 1945/1987”, Frankfurter Kunstverein, Francoforte,; “Nuove acquisizioni”, Galleria d'Arte Moderna, Bologna; “Il disegno italiano del dopoguerra”, Galleria Civica, Modena; Biennale d'Arte Contemporanea, Galleria d'Arte Moderna, Piacenza. Lo stesso anno viene pubblicato il libro Camini di fata, fortezze e bagni turchi


Nel 1988 è a Stoccarda, da Beatrix Wilhelm con una personale in cui presenta per la prima volta la serie Alberi. Questa serie viene anche esposta alla Villa Romana di Firenze e nella chiesa di Santa Maria delle Croci a Ravenna. Partecipa ad alcune mostre collettive: “Bartolini, Desjardin, Sozzi”, Galleria Montenay, Parigi; “Atelier Berlin”, DAAD Galerie, Berlino; “L'Or e t son Mythe”, Grand Palais, Parigi; “Nuove acquisizioni”, Pinacoteca Comunale di Ravenna; “Jahresgabe 1988”, Frankfurter Kunstverein, Francoforte; “Milano Punto Uno”, Studio Marconi, Milano. Nel 1989 tiene un'esposizione personale intitolata “Giano, la foresta, il tempo”, allestita contemporaneamente alla Lorenzelli Arte e allo Studio Marconi di Milano. Altre personali si tengono a Londra, alla Frith Street Gallery; a Venezia, alla Galleria Totem Il Canale; a Firenze, alla Galleria M. Lo stesso anno prende parte anche alle seguenti mostre collettive: “Il futuro presente”, Galleria d'Arte Moderna, Bologna; “Pagine, libri”, Piero Cavellini, Brescia; “Vele Parels voor een lijn”, Galerie Van Gelder, Amsterdam; “La poetica materiale”, Fiera di Messina, Messina; II Biennale d'Arte di Istanbul. Sempre del 1989 è la pubblicazione del libro intitolato Ritorno

 

Nel 1990 espone alla Galerie Montenay di Parigi, da Ginevra Grigolo, Bologna, da Beatrix Wilhelm, a Stoccarda e al Kunstverein a Goppingen. Le collettive alle quali prende parte sono: “Trasparenza”, Pont des Arts, Roma; “Gegenwart Ewigkeit”, Gropius Bau, Berlino; “Anniversary”, Frith Street Gallery, Londra; “Italian Contemporary Art”, Taiwan Museum of Art, Taiwan; “Fax Art”, Galleria Comunale d'Arte Moderna, Bologna; “La poetica materiale – L'opera come spirito del luogo”, in contemporanea da Cavellini a Brescia, alla Galleria Mazzochhi di Parma, e alla Galleria Oddi Baglioni di Roma. Nel 1991 partecipa ad “Ingegneria d'arte”, Villa Cambiaso, Genova, a “Collezioni d'arte contemporanea nel Trentino”, Museo d'Arte Contemporanea di Trento, a “Now in Italy”, Kodama Gallery, Osaka, e a “Beauty is difficult”, Museo di Arte Contemporanea di Bolzano. Tiene quindi personali allo Studio Ghiglione di Genova, alla Galleria Totem Il Canale di Venezia e alla Galleria Il Polittico di Roma. 


Nel 1992 realizza una nuova serie intitolata Soffi di luce. Prende parte, lo stesso anno, alle seguenti esposizioni collettive: “Omphalos”, Museo d'Arte Moderna, La Valletta; “Nuove geografie dell'astrazione italiana”, Centro d'arte pittori della Russia, Mosca; “Dioce – elogio del decoro”, Galleria Martano, Torino; “Da Bonnard a Baselitz”, Biblioteque Nationale, Parigi; “Ermata: Errances du Sacré”, Galleria Monteney, Parigi. Tiene una personale presso la Kobayashi Gallery di Tokio. Nel 1993 è invitato a partecipare ad alcune collettive: “Grafica italiana del secondo dopoguerra. Da Giorgio Morandi a Luciano Bartolini”, Cemal Resit Rey-Harbiye, Istanbul, poi ospitata anche ad Ankara e al Museo Nazionale de La Valletta; “International Meeting of Sculpture”, E.C.C.D., Delfi. Lo stesso anno, in aprile-maggio tiene una personale da Lorenzelli Arte, Milano intitolata “Soffi di luce”. 
Altre esposizioni personali sono allestite alla Galleria Maestri Incisori di Milano e al F.R.A.C., Prieuré Saint Gabriel. 


Luciano Bartolini muore prematuramente nel 1994. 

 

Nel 1998 un lavoro di Bartolini è incluso nella collettiva “Corrispondenze”, tenutasi presso Lorenzelli Arte dal 5 marzo al 30 aprile. Nel 2000 la Galleria d'arte Moderna di Bologna gli dedica un'ampia retrospettiva allestita nelle sale di Villa delle Rose. Nel 2003, dal 29 aprile al 3 giugno, si tiene da Lorenzelli Arte la collettiva tematica “Anni '70, '80, ‘90”, nella quale una sua opera è esposta, e così anche nel 2004, in occasione della mostra: “Gli anni ‘80”, Lorenzelli Arte, Milano, dal 18 giugno al 31 luglio. Nel 2005 un'altra importante antologica è organizzata presso la Galleria Niccoli di Parma.