Pittura Aniconica | Percorsi tra Arte e critica italiana 1968-2007

Casa del Mantegna, Mantova

1 marzo | 6 aprile 2008 

 

a cura di Claudio Ceritelli 

 

La rassegna propone un percorso della pittura italiana di tipo aniconico attraverso un'ampia documentazione di esperienze che si sono delineate dopo il 1968 intorno alle possibilità di verificare l'identità della pittura a confronto con le tendenze sperimentali dei nuovi materiali.
Partendo dai maestri dell'astrattismo geometrico come Veronesi, Bonfanti, Calderara, Carmi, Perilli, Dorazio, Nigro, la mostra propone esempi altrettanto decisivi per una identità della pittura italiana come Sanfilippo, Accardi, Bendini, Ciussi, Ruggeri, Turcato, Vedova). Sono quindi documentati gli orientamenti della pittura analitica degli Anni Settanta (Arico', Battaglia, Cecchini, Morales, Gastini, Griffa, Pinelli, Pozzi, C. Olivieri, Ortelli, Verna, Zappettini) nonché le riflessioni sui valori costruttivi del colore (Minoli, Schmid, De Alexandris, Barbanti, Pardi, Campus, Valentini).
D'altro lato, la rassegna propone una specifica attenzione verso i valori della luce dipinta attraverso le sottigliezze impercettibili dell'immagine ( Guarneri, Matino, Satta, Vago, Biggi, Schirolli, Parea, Masi, Passa) e nello stesso tempo segue gli impulsi della gestualità in rapporto alla materia (Bargoni, Martini, Sermidi, G. Olivieri, Partelli, Boero, Raciti, Franceschini) senza escludere il versante sperimentale relativo ad artisti che hanno guardato alla pittura in alcune fasi della loro ricerca (Marchegiani, Mascalchi, Madella, Bartolini, Camorani).
Un ulteriore percorso è quello che permette allo spettatore di seguire la ricerca delle successive generazioni, attraverso una continuità di modi e tecniche che rivela la forza autonoma della pittura rispetto all'identità molteplice dei linguaggi sperimentali che l'arte degli ultimi decenni ha visto proliferare.
Tale continuità ha diversi piani di verifica, per esempio la pittura cosidetta monocroma che si affida alla luce di un solo colore (Costantini, Iacchetti, D'oora, Pellegrini, Ruaro, Marchetti) oppure la pittura come inquietudine dello spazio ( Bressan, Vicentini, Asdrubali, Negri, Sonego, Gamba) o ancora la pittura come costruzione di geometrie primarie (Querci, Baroncini, Sartorio).

La mostra accompagna la pubblicazione di un libro edito da Mazzota a cura di Claudio Cerritelli che ripercorre il dibattito critico sulla pittura in Italia dopo il 1968 attraverso le diverse interpretazioni degli artisti e dei critici che hanno contribuito al sostegno del dipingere come linguaggio autonomo.

1 Marzo 2008