Koji Yamamoto : Another nature

18 Settembre - 31 Ottobre 2009
Che cosa porta un pittore a distinguere tra il concreto e l’astratto?
Sono stato incapace di capirlo per diverso tempo.
Avevo la vaga percezione che ci fosse una sorta di diverso temperamento tra coloro
che hanno il piacere di riprodurre un oggetto così come gli appare e quelli che lo
fanno disegnando ciò che si nasconde, che è invisibile, dietro l’oggetto stesso.
Dato che non sono né un pittore, né un critico d’arte, suppongo che nessuno mi
criticherebbe se le mie ipotesi fossero sbagliate. A tempo debito, tuttavia, ho capito
che la cosa non era così semplice. E’ successo quando ho visitato la mostra di un
pittore di nature morte, vecchio amico di Koji Yamamoto.
Dai suoi dipinti affiorava un odore di morte.
Confessai onestamente la mia impressione a Yamamoto e al pittore stesso.
”Ho percepito un odore di morte uscire dai tuoi quadri che gli conferiva quasi un
senso di terrificante profondità”
Mi disse con gli occhi luccicanti “Si, è vero”.

 

“… Yamamoto cerca di dipingere il “movimento” in atto. 
Cerca di dipingere la straziante tensione di ciò che rifiuta di restare immobile ma che non può rimanere immutabile. 
Tenta di rappresentare le forme che si scindono, che si moltiplicano, che fluttuano e che si espandono. 
In altre parole cerca di dipingere la vita stessa"

 

( tratto dal testo in catalogo di Tatsuro Uchida).