Con la fervida capacità descrittiva e l'innata ironia che lo contraddistinguono Allen Jones ha attinto a questo repertorio dando vita in questi quadri ad atmosfere permeate di sensualità e immagini di sfrontata immediatezza: i musicisti ispirati e sedotti da attraenti ballerine-muse dalle lunghissime gambe, i prestigiatori che trasportano le loro partner in uno stato di sospensione, il pubblico descritto ai margini in maniera frammentaria, i sipari, gli sfondi -dipinti nel dipinto-, le passerelle all'infinito sono gli attori e gli elementi di uno spettacolo che va in scena sulla tela dove tutto evoca sorpresa in una esplosione dionisiaca di colori.
Allen Jones dunque concepisce la pittura come performance e la tela come palcoscenico, un “congegno” pittorico dentro il quale vivono come una sorta di paesaggio di sfondo gli artisti che costituiscono il patrimonio della sua memoria: Matisse, Mirò, Picasso, Delaunay.
Fattore decisivo nell'equazione estetica dei suoi dipinti è costituito dal pubblico la cui presenza è indispensabile perché il quadro possa dirsi risolto.
Queste vivaci e vibranti messinscene oniriche rappresentano le situazioni chiave della grande ossessione per la dinamica dell'atto creativo che l'artista britannico, in tutto il suo lavoro, ha associato all'unione dei principi maschile e femminile e che ha rappresentato con la metafora dell'unione sessuale dell'uomo e della donna. Dal 1999, anno in cui ha inizio il ciclo The Magicians, l'attenzione si è concentrata sulle potenzialità di generazione artistica della magia e dell'illusionismo “i cui territori effimeri, evocati sul palcoscenico dei suoi dipinti, alludono al potere dell'immaginazione e della visione artistica nel creare mondi paralleli” (Blinda Grace Gardner, testo in catalogo). In questo ambito Jones affronta implicitamente le questioni importanti della nostra esistenza umana senza specificarle concretamente e pone la sua attenzione sull'energia creativa che considera la quintessenza della vita e dell'arte.
Il lavoro dell'artista gira intorno alle potenzialità magiche dell'amore che unisce gli opposti e che fa si che nasca qualche cosa di nuovo. La dea dell'amore e della bellezza, Aphrodite on the catwalk, è centrale al concetto estetico di Jones e, anche se l'immagine di Venere che ci restituisce nei suoi quadri è più affine con l'universo del teatro, dei night-club e con gli spettacoli di varietà che alle sfere distanti dell'olimpo, il suo impatto sull'ispirazione dell'artista non è meno profondo.
Allen Jones : Aphrodite on the catwalk
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