Luca Serra : Gris y grandes dibujos

8 Marzo - 28 Aprile 2012

Luca Serra, nella perenne ricerca di una posizione dialettica con la pittura, che intende come rapporto tra l'idea e il suo esito finale, la riporta ad un'esperienza concreta di gestazione alchemica, trasformando l'astrazione dell'immagine in accadimento. Come ci spiega egli stesso: "non voglio che la pittura sia esattamente ciò che sono in grado di fare o di dare, ma sono affascinato dall'evento, da ciò che accade. Mi interessa che il risultato sia qualcosa che io non ho eseguito, che non sono capace di fare, ma che sia un accadimento reale di cui io sono spettatore, il primo spettatore della mia pittura". 


Partendo dall'idea che l'invenzione artistica in realtà non sia altro che una trasformazione, Serra assembla i materiali di cui sono fatte le sue opere affidandosi ad una sorta di architettura organica e, per far sì che il quadro non sia più solo una composizione estetica ma si converta in storia, sperimenta procedimenti di trasformazione metabolica che ne cambino l'essenza. 

Cemento, catrame, pigmenti, polveri e pitture sono gli elementi che reagendo fra loro si trasformano, prendono la forma del progetto di un'immagine per rilasciarla sulla tela che, staccata dal supporto originale, costituisce lo stato finale dell'opera, diversa nell'essenza da ciò che era in partenza. 


In questo modo la pittura, che l'artista sottopone ad una tecnica scultorea, il procedimento del calco, diviene non invenzione e rappresentazione di un'immagine, ma l'oggettivo manifestarsi della relazione che intercorre tra le cause che l'hanno prodotta, il risultato finale di una serie di eventi che egli ha provocato ma che sono accaduti al di fuori del suo controllo e delle sue intenzioni.