Serge Attukwei Clottey è noto per lavori che esaminano la potenza espressiva di oggetti comuni nella vita di tutti i giorni. Spaziando tra installazione, performance e fotografia, Clottey esplora tematiche politiche e personali radicate in storie di commercio e migrazione. Vive a Accra e lavora internazionalmente, Clottey definisce il suo lavoro come "Afrogallonismo", un concetto che si approccia al problema della cultura dei materiali attraverso l'utilizzo di taniche gialle da un gallone. Tagliando, forando, cucendo e fondendo materiali recuperati, le installazioni scultoree di Clottey sono coraggiosi assemblaggi che fungono da mezzo di indagine nel linguaggio della forma e dell'astrazione.
Nella sua serie piú recente di lavori murali utilizza taniche kuffuor appiattite, sacchi di iuta, pneumatici abbandonati e pezzi di legno a formare composizioni astratte sulle quali traccia patterns e scritture. Nel fare ciò, l’artista eleva i materiali a un potente simbolo del sistema economico informale del Ghana basato sullo scambio e il riutilizzo. Mentre alcune superfici ricordano tradizioni tessili locali come il “Kente”, un riferimento chiave al modernismo dell’Africa occidentale del ventesimo secolo, altre richiamano codici a barre e portano caratteri cinesi riferendosi all’emergere di nuovi sistemi di potere in Ghana. Nei disegni di Clottey (Sex and Politics series, 2016 – in corso) l’artista esplora un approccio formale, ritraendo figure e volti disarticolati, non dissimili dalle visioni di donne nude del Cubismo, un movimento Europeo che ha tratto moltissimo dalla scultura tribale africana tradizionale.