"I miei lavori sono un cancello verso l'infinito, un passaggio per l'infinito svela l'artista in una breve raccolta di pensieri scritti raccolti in occasione della mostra.
Dipingendo un punto su una tela bianca, un dipinto suscita uno spazio vitale infinito, ponendo un pannello d'acciaio tra una pietra irregolare e il genere umano, una scultura tenta di far da tramite tra il territorio della natura e quello dell'infinito.
La mia problematica riguarda la relazione tra ciò che è dipinto e ciò che non è dipinto, tra ciò che è fatto e ciò che non è fatto. Io cerco di limitare la partecipazione dell'artista e di dare la parola alle parti intoccate (della tela, del ferro). L'uomo o l'artista partecipa come punto. Deve rinunciare all'idea di fare tutto".
Lee Ufan : Anche il vuoto lavora
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