Quello dedicato ad Arturo Bonfanti è un progetto in due sedi: da VV8artecontemporanea in dialogo con Enrico Della Torre, da Lorenzelli Arte con il ciclo di opere su pavatex.
Quando un artista è libero, la sua opera diventa una traccia aperta a numerose letture, a confronti e dialoghi che si diramano attraverso i segni e le stratificazioni dei materiali composti sulle tavole della sua scrittura pittorica. È il caso di Arturo Bonfanti, la cui pittura Luca Massimo Barbero ha icasticamente definito “cristallo sottile”, esaltandone la “sospesa implosione, quel dinamismo sotteso che solo un’economia dei termini cromatici può creare”. Questa accuratezza del dipingere, questa solerzia nel dosare ora le gamme coloristiche, ora i segni che si appuntano sul campo visuale, rendono il suo percorso artistico una tabula rasa, libera da qualsivoglia movimento definito, e la aprono a una continua interrogazione che ancor oggi ne rende il lascito vivo e poetico. O meglio, mitopoietico, attivatore di nuove scritture critiche e di percorsi espositivi diversi, raffinati, fuori dal coro e dalle litanie.