lorenzelli arte ha contribuito alla mostra "In principio è la terra", aperta a Forte di Gavi dal 27 maggio e fino al 25 settembre 2016, con il prestito di due opere di Miguel Berrocal e Paolo Icaro.
La mostra propone una riflessione sulla scultura in Italia oggi, attraverso i lavori di artisti appartenenti a generazioni diverse.
Il termine “terra” è da prendersi in tutta la sua portata polisemica: la terra come elemento materiale, tangibile, come materia alla base di una scultura intesa in senso stretto, come atto del modellare, come presenza fisica e viva.
La terra, di conseguenza, è anche elemento di identificazione e di appartenenza, è la propria terra, quella delle proprie origini, sia in senso letterale (di nuovo, la terra-materia) che in senso lato come termine che indica il luogo e le sue caratteristiche, sia fisiche che culturali.
Prendendo spunto da questa accezione, la terra può essere intesa anche in senso più estesamente ecologico, come pianeta in cui l’artista, come tutti gli uomini, si trova a vivere, e la cui cura e di cui è primo responsabile.
L’elemento comune di queste diverse prospettive sul termine “terra” è quello dell’identità e della presenza materiale.
Per questo motivo, il taglio dato alla selezione delle opere in mostra è legato a una concezione forte di scultura, che ha al suo centro, per l’appunto, il rapporto con la materia e con il luogo.
Particolare attenzione, pertanto, sarà data alla specificità territoriale delle due sedi ospitanti: i lavori scelti dialogano con i luoghi, ne mettono in rilievo le peculiarità, e al tempo stesso ne traggono nuova vita.
Si tratta dunque, a seconda dei casi, di lavori recenti scelti per la loro capacità di intraprendere questo dialogo, oppure di lavori eseguiti appositamente per l’occasione.
“In principio” indica che la terra (di nuovo, nelle varie accezioni possibili) è l’imprescindibile punto di partenza; “è” (e non “fu”, o “era”) perché questo principio si genera e rigenera costantemente. Proprio questa forza generativa, questa energia sono tra i valori principali che accomuneranno le opere in mostra.
Un doppio asse di ricerca, dunque, che prende in considerazione la terra e i sui molteplici significati, ma anche la scultura come suo medium artistico per eccellenza.
Interessati, quindi, sono ricerche assai diversificate che, forti della loro unicità declinano la scultura secondo le individuali inclinazioni e sensibilità dei loro autori, concedendo allo sguardo dell’osservatore una visione ad ampio raggio sul linguaggio scultoreo del presente.
È la terra ed è la scultura. Gli artisti presenti – che comprendono le nuove generazioni e alcuni maestri ormai storicizzati ed affermati – riflettono sul tema indicato attraverso proposte che già rientrano nel loro abituale filone di indagine, oppure, in molti altri casi, stimolati dal soggetto terra, optano per lavori inediti che sono destinati a legarsi in modo peculiare alla circostanza di questa mostra. Nel dialogo sulla comune tematica, quindi, nascono inusuali convergenze tra esperienze differenti che attivano stimolanti intrecci, rimandi e corrispondenze.
Il termine “terra” è da prendersi in tutta la sua portata polisemica: la terra come elemento materiale, tangibile, come materia alla base di una scultura intesa in senso stretto, come atto del modellare, come presenza fisica e viva.
La terra, di conseguenza, è anche elemento di identificazione e di appartenenza, è la propria terra, quella delle proprie origini, sia in senso letterale (di nuovo, la terra-materia) che in senso lato come termine che indica il luogo e le sue caratteristiche, sia fisiche che culturali.
Prendendo spunto da questa accezione, la terra può essere intesa anche in senso più estesamente ecologico, come pianeta in cui l’artista, come tutti gli uomini, si trova a vivere, e la cui cura e di cui è primo responsabile.
L’elemento comune di queste diverse prospettive sul termine “terra” è quello dell’identità e della presenza materiale.
Per questo motivo, il taglio dato alla selezione delle opere in mostra è legato a una concezione forte di scultura, che ha al suo centro, per l’appunto, il rapporto con la materia e con il luogo.
Particolare attenzione, pertanto, sarà data alla specificità territoriale delle due sedi ospitanti: i lavori scelti dialogano con i luoghi, ne mettono in rilievo le peculiarità, e al tempo stesso ne traggono nuova vita.
Si tratta dunque, a seconda dei casi, di lavori recenti scelti per la loro capacità di intraprendere questo dialogo, oppure di lavori eseguiti appositamente per l’occasione.
“In principio” indica che la terra (di nuovo, nelle varie accezioni possibili) è l’imprescindibile punto di partenza; “è” (e non “fu”, o “era”) perché questo principio si genera e rigenera costantemente. Proprio questa forza generativa, questa energia sono tra i valori principali che accomuneranno le opere in mostra.
Un doppio asse di ricerca, dunque, che prende in considerazione la terra e i sui molteplici significati, ma anche la scultura come suo medium artistico per eccellenza.
Interessati, quindi, sono ricerche assai diversificate che, forti della loro unicità declinano la scultura secondo le individuali inclinazioni e sensibilità dei loro autori, concedendo allo sguardo dell’osservatore una visione ad ampio raggio sul linguaggio scultoreo del presente.
È la terra ed è la scultura. Gli artisti presenti – che comprendono le nuove generazioni e alcuni maestri ormai storicizzati ed affermati – riflettono sul tema indicato attraverso proposte che già rientrano nel loro abituale filone di indagine, oppure, in molti altri casi, stimolati dal soggetto terra, optano per lavori inediti che sono destinati a legarsi in modo peculiare alla circostanza di questa mostra. Nel dialogo sulla comune tematica, quindi, nascono inusuali convergenze tra esperienze differenti che attivano stimolanti intrecci, rimandi e corrispondenze.
27 maggio - 25 settembre 2016