Lorenzelli Arte è lieta di annunciare l'apertura della mostra Geometriche Utopie, un omaggio a Marcello Morandini, per festeggiarne mezzo secolo di attività durante il quale l'artista e designer mantovano, trapiantato e cresciuto, anche professionalmente, a Varese, ha saputo toccare i territori dell'arte, dell'architettura e del design a livello internazionale.
L'esposizione apre i battenti venerdì 21 marzo e presenta nelle tre sale della galleria varie tipologie di lavori realizzati da Morandini in epoche diverse. Sono opere che “parlano la stessa lingua” -come dice Matteo Lorenzelli nella presentazione in catalogo- “Apparentemente fredde, frutto di una logica calcolata geometria, sono invece estremamente complesse, piene di vita, di calore espressivo.”
La rassegna che anticipa la grande mostra romana del prossimo giugno alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, propone infatti disegni, strutture, sculture, progetti per musei e utopie architettoniche, tutti legati al mondo della geometria.
L'esposizione apre i battenti venerdì 21 marzo e presenta nelle tre sale della galleria varie tipologie di lavori realizzati da Morandini in epoche diverse. Sono opere che “parlano la stessa lingua” -come dice Matteo Lorenzelli nella presentazione in catalogo- “Apparentemente fredde, frutto di una logica calcolata geometria, sono invece estremamente complesse, piene di vita, di calore espressivo.”
La rassegna che anticipa la grande mostra romana del prossimo giugno alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, propone infatti disegni, strutture, sculture, progetti per musei e utopie architettoniche, tutti legati al mondo della geometria.
Si tratta di opere in parte nate per esposizioni diverse, qui riunite per fare conoscere gli aspetti e gli sviluppi progressivi del suo lavoro, per sua natura non rinchiuso entro limiti temporali e soprattutto in nessuna limitativa definizione d'arte.
Come scrive Morandini nel catalogo della mostra “allo stesso modo di uno scrittore, le cui pagine raccontano le infinite uguali verità della vita, io racconto, per mezzo di pagine bianche e nere, l'affascinante ed infinita metamorfosi delle forme. Come in un libro, nei miei racconti le pagine si muovono per costruire forme senza fine, mostrando sempre ad ogni capitolo, sorpresa forza e bellezza!”