Lorenzelli Arte apre questa nuova stagione espositiva con una mostra di scultura dedicata a Natalino Andolfatto.
Verranno esposte circa trenta opere in marmo: dal Nero del Belgio al Travertino Persiano, al Marmo di Carrara, lavori che sono stati eseguiti negli anni dal 1992 fino ad oggi.
Maestria febbrile/tattile - fare scultura in questi termini sembra anacronistico, data l'intenzione di invadere lo spazio attraverso il rito del lavoro per il lavoro.
Andolfatto nasce come operaio scalpellino e vive quindi un esordio non artistico. Trasferitosi a Parigi nel 1951, frequenta Zadkine, di cui diventa assistente di studio. Capacità tecnica e inventiva sviluppano il loro potenziale nell'articolazione libera delle strutture, nell'esaltazione delle peculiarità della materia; la commistione delle due rende la pietra leggera e immateriale a tratti, senza privarla della reale consistenza. Trasformare la materia in immagine: un processo di purificazione e decantazione, di sintesi. Ricerca sulla forma, geometrizzante, interesse per le superfici, e per i volumi definiti, integri, dialogano con l'ambiente attraverso la luce, in un sistema di rapporti. Il colore, i materiali: marmo nero del Belgio, il Bianco di Carrara, il Marmo Rosso, il Travertino Persiano.
Formalismo algido, assoluto, esercizio intorno ad una scultura che sia moderna e radicata nel classicismo.
Qualità artigianale congenita, magistero della mano, tecnica assaporata e distillata e virtuosismo sono valori imprescindibili.
Episceni. Natalino Andolfatto
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