Anton Zoran Musič nasce a Gorizia il 12 febbraio 1909. Discendente da una famiglia di possidenti e produttori vinicoli del goriziano, il padre era direttore di scuola e la madre insegnante. Nei primi anni venti il padre di Musič viene trasferito a Volkermarkt in Carinzia, qui Zoran comincia a frequentare il liceo che terminerà nella città di Maribor. Prima di entrare all'Accademia di Belle Arti di Zagabria, alla quale si iscriverà nel 1930 frequentando il noto pittore croato Babič, trascorre alcuni periodi in Austria, a Vienna, dove ha modo di conoscere molti giovani dell'ambiente letterario e teatrale del luogo.
Terminati gli studi accademici, nel 1935, su consiglio del suo professore si reca a Madrid, dove studia la pittura spagnola e ha modo di visitare il Prado e il museo dell'Escorial. Il paesaggio della vecchia Castiglia, dal quale è fortemente attratto, risveglia in lui il ricordo della sua terra dalmata. All'inizio della guerra civile (1936/40), Musič lascia la Spagna, ritorna in Dalmazia, a Curzola: il paesaggio carsico è determinante per gli sviluppi della sua pittura.
Nel 1941/42 espone con Babič in una mostra a Zagabria e assieme a Stupica e Simunovič, due allievi dell'Accademia. A Ljubljana con il gruppo degli Indipendenti partecipa ad alcune mostre collettive. La guerra: l'Italia occupa la Dalmazia e la Slovenia, Musič ritorna a Gorizia ospite da alcuni parenti. In quel periodo esegue insieme al pittore Cernigoi pitture murali in alcune chiese presso Tolmino e Caporetto.
Si reca per la prima volta a Venezia nel 1943, con l'intenzione di restarvi per un periodo. Nel frattempo espone a Trieste alla Galleria Decrescenzio. A Venezia espone alla Piccola Galleria di Roberto Nonveiller, motivi dalmati e Venezie; De Pisis scrive l'introduzione al catalogo. L'anno seguente viene arrestato dalla Gestapo a Trieste, accusato di collaborazionismo e poi deportato a Dachau. Gli americani liberano il campo nel 1945. Musič torna quindi a Gorizia e in ottobre a Venezia in gravi condizioni di salute. Ritrova Guido Cadorin, conosciuto nel 1943 a Trieste dove si era rifugiato per sfuggire alle persecuzioni della Gestapo. Ida Cadorin, allieva dell'Accademia di Belle Arti, gli mette a disposizione il suo studio. Qui Musič dipingi i primi autoritratti e cavallini. Nel 1946 Musič trascorre alcuni mesi a Cadola, dove Cadorin eseguiva nella chiesa parrocchiale grandi affreschi e lo aveva ingaggiato come aiuto. Ritornato a Venezia esegue una serie di acquerelli alle Zattere e San Marco. Nel 1947 il mercante e collezionista Pospisil, proprietario di Palazzo Sagredo gli mette a disposizione le due famose salette con gli stucchi di uccelli, nelle quali l'artista può lavorare. Successivamente Francesco Malipiero, direttore del Conservatorio “Benedetto Marcello”, gli concede a sua volta uno studio a Palazzo Pisani, sede del Conservatorio a Santo Stefano.
Nel 1948 due suoi lavori, Asinelli e Paesaggio umbro vengono esposti per la prima volta alla Biennale di Venezia. Irene Brin e Gaspero del Corso lo presentano nella loro Galleria dell'Obelisco a Roma. Massimo Campigli gli fa conoscere Salomé ed Eric Estorick, che diverranno suoi collezionisti e grandi amici. Si susseguono numerose visite nel suo studio a Venezia. Conosce importanti collezionisti e artisti che gli fanno spesso visita, come Kokoschka e Tobey, e frequenta assiduamente anche Campigli e la sua famiglia.
Nel 1949 esegue alcune pitture murali in una villa privata a Zurigo. Nello stesso anno si sposa con Ida Cadorin. A Venezia esegue le prime punte secche, tirate da Musič stesso sui torchi dell'Accademia. Partecipa al Premio Parigi, a Cortina, istituito nel 1951 dal Centro di Cultura Italiano a Parigi su iniziativa di Campigli e di Severini. Vince il premio per la pittura insieme ad Antonio Corpora. In seguito al Premio Parigi, partecipa ad una mostra che rappresenta una svolta nella sua produzione. La mostra è tenuta alla Galerie de France, che gli propone un contratto che gli darà la possibilità di trasferirsi a Parigi nel 1952.
Tra il 1953 e il 1954 prende un nuovo studio a Venezia, vicino all'Accademia. Nell'estate disegna nella laguna vicino Chioggia. A Parigi Oliver Brassaî gli cede il suo studio a Montparnasse. Tiene la sua prima mostra a New York alla Cadby Birch Gallery. Nel 1955 inizia a lavorare alle prime acqueforti presso l'atelier di Lacourière. Tiene una mostra a Londra da Arthur Jeffress. Partecipa alla Quadriennale di Roma, presentato da Marchiori. Nel 1956 vince il Gran Premio della Grafica alla Biennale di Venezia. Nello stesso anno torna in Dalmazia per la prima volta dopo la guerra. Ottiene nel 1957 il Premio di Grafica alla Biennale di Ljubljana. Durante l'estate esegue disegni in Dalmazia. Nel 1958 espone alla Galerie de France Terre Dalmate.
Nel 1959 lascia l'atelier di Brassaî e si trasferisce in quello dell'amico Léon Gischia. Nel 1960 alla Biennale Grafica di Ljubljana è presente con una mostra personale e nel medesimo anno gli viene conferito il Premio Unesco. Nel 1961 comincia a disegnare a Cortina, dove si reca soventemente in estate, frequentando la cerchia di intellettuali che lì si riunisce. Bruno Lorenzelli, grande mercante di arte antica e moderna acquista un corpus di opere di Musič che costituirà il nucleo dell'esposizione della sua galleria a Milano. Nel 1962, in occasione della mostra retrospettiva della grafica al museo di Braunschweig, Rolf Schmucking pubblica il catalogo ragionato dell'opera grafica dal 1947 al 1961. Tra il 1963/64 inizia un accordo con la galleria di Ugo Meneghini di Venezia.
Si reca ancora in Dalmazia e a Cortina in estate, dove disegna. Il museo di Basilea acquista ventisei suoi disegni tra cui dieci risalenti al 1945, ovvero del periodo di Dachau. Nel 1970 inizia il ciclo di opere Non siamo gli ultimi. Questi quadri vengono esposti per la prima volta alla Galerie de France di Parigi. La stessa mostra viene ospitata nel 1971 a Monaco, alla Haus der Kunst, a Bruxelles, al Palais des Beaux-Arts e al museo di Treviri. Alcune opere di questo ciclo vengono acquisite da importanti musei pubblici quali il Centre Georges Pompidou, il Beaubourg, il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e dalle collezioni dello stato francese. Altre opere vengono poi acquistate anche dai musei di Monaco, Gerusalemme, Venezia, Copenhagen, Oslo, Høvikodden, ecc.
Nel 1972 il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris gli dedica la sua prima importante mostra retrospettiva. Questa è anche la prima mostra di Musič in un museo parigino. Tra il 1972 e il 1973, aiutato dai mosaicisti Signorini, esegue a Ravenna un mosaico di 30 mq. Questo mosaico decora il cortile interno dell'albergo Hilton. Nel Var (Sud della Francia) disegna nella “Forêt de Maures” querce da sughero che rappresentano la serie Motivo vegetale. Gertrud Sutton Kobke organizza una mostra itinerante nei tre paesi della Scandinavia. Nel 1974 tiene una mostra personale presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Nel 1976 disegna nella “Forêt de Fontainebleau” e sulle Dolomiti nasce il ciclo Paesaggi rocciosi.
Si tiene nel 1977 una grande esposizione retrospettiva alla Mathildenhohe di Darmstadt; quattordici quadri di Musič del periodo 1947/1951 sono inviati alla mostra della Grafica tenuta al Kunstmuseum di Basilea, e a Høvikodde viene inoltre organizzata un'importante mostra a lui dedicata. Nel 1980 si tiene una grande retrospettiva sul lavoro di Musič organizzata da Francesco Valcanover presso le Gallerie dell'Accademia a Venezia. Tra il 1981/82 realizza le serie: Canale della Giudecca e Punta della Dogana, disegni eseguiti alle Zattere.
Nel 1982 si tiene una grande mostra a lui dedicata presso la fiera d'arte di Basilea nel padiglione delle Galerie Ditesheim di Neuchâtel e Krugier di Ginevra. Nel 1983 espone alla Galerie Claude Bernard di Parigi, con presentazione in catalogo di André Chastel, suo estimatore fin dagli anni '50. Nel 1984 comincia il ciclo di interni e di cattedrali. Lo stesso anno la Biennale di Venezia dedica a Musič una sala. Il Museo Correr organizza una grande mostra storica curata da Giuseppe Mazzariol che si tiene nel 1985. Dell'anno successivo sono una personale alla Galerie Welz di Salisburgo e una retrospettiva al Musée Jenisch di Vevey. Nel 1988 il Centre Pompidou di Parigi presenta una rassegna di sue opere su carta curata da Jean Clair. Lo stesso anno, tra novembre e dicembre, la galleria Lorenzelli Arte di Milano organizza un'importante mostra che comprende 85 opere tra oli su tela, gouaches, tempere e pastelli su carta realizzati tra il 1947 e il 1980. Un'altra mostra personale si tiene alla Galleria Bergamini di Milano. Nel 1990 il Kunstlerhaus di Klagenfurth presenta le opere della Fondazione Musič creata dal municipio della città. Si tiene inoltre una personale di dipinti e opere su carta alla Galerie Jean Krugier di Ginevra. Nel 1998 si tengono: a Sesto San Giovanni la mostra “Anton Zoran Musič, Lavori su carta” e una personale da Trimarchi Arte Moderna, Bologna.
Dalla fine degli anni '90 fino alla morte del pittore, mostre a lui dedicate continuano a susseguirsi in gallerie private e spazi pubblici. Si ricordano soprattutto la retrospettiva tenutasi a Palazzo Attems-Petzenstein di Gorizia del 2003/2004, l'esposizione delle piccole carte alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia nel maggio-giugno 2005, e alcune personali alla Galleria Torbandena di Trieste, alla Galleria Minimal di Trieste e alla Galleria A+A di Venezia tra il 2005 e il 2006. Anton Zoran Musič muore il 25 maggio 2005.
Opere di Zoran Musič sono presenti nelle più importanti collezioni pubbliche e private del mondo. Lorenzelli Arte riserva particolare attenzione al lavoro di Anton Zoran Musič, regolarmente esposto anche in occasione di fiere d'arte presenti e passate. Tra le ultime edizioni si ricorda la presenza di opere di Musič negli stand di Lorenzelli in occasione delle seguenti edizioni di: Arte Fiera, Bologna, 23/28 gennaio 2002 e 26/31 gennaio 2005. “MIMAS – The Milano International Modern Art Show”, Palazzo della Permanente, Milano, 7/11 maggio 2003 e 6/9 maggio 2004.