Piero Dorazio nasce a Roma il 29 giugno del 1927. Qui, nel 1945-46, pone i presupposti, insieme ad altri giovanissimi artisti, per la nascita del "Gruppo Arte Sociale" e allo stesso tempo inizia gli studi di architettura.
La vocazione per la ricerca pittorica e la rivalutazione del futurismo ispirano il "Manifesto del Formalismo" del Gruppo "Forma 1", che egli dirige con Consagra, Perilli, Turcato ed altri esponenti, ponendosi contro il provincialismo e la tendenza ufficiale del "realismo socialista". Organizza a Roma il gruppo "Age d'Or" nel 1949-50. Nel 1953 scrive "La fantasia nell'arte moderna", il primo fondamentale testo sull'arte moderna.
A New York frequenta i nuovi artisti americani, fra i quali Motherwell, Ferber, Glarner, Rothko, Kiesler, de Kooning, Cornell, Kline, Frankenthaler e il critico Clemente Greenberg.
Dal 1954 al 1959 risiede stabilmente a Roma.
Nel 1960 viene invitato all'Università di Pennsylvania per riconcepire e dirigere il Dipartimento di Belle Arti alla School of Fine Arts, la quale, negli anni sessanta, era stata riconsciuta come la scuola d'arte e di architettura migliore d'America. Vi insegna dal 1960 al 1969, tenendo conferenze anche in altre Università.
Nel 1970 rientra a Roma e vi si ristabilisce, compiendo comunque viaggi in Grecia, Africa e Medio Oriente. Nel 1975 acquista un antico eremo Camaldolese a Todi, lo ristruttura, abitandovi e riadattandovi la chiesa come suo studio, mentre per anni trascorre il periodo estivo nella sua casa-studio di Rodi.
Piero Dorazio muore il 17 maggio 2005.